


Restauro conservativo
Ti ascoltiamo e realizziamo il progetto che vuoi
Per verificare le caratteristiche e la resa di un progetto architettonico è indispensabile provvedere all’esecuzione di uno studio di fattibilità accurato e dettagliato. Esso consiste in un’analisi che permette di valutare non solo se il progetto sia realizzabile o meno, ma anche quali sarebbero i costi connessi e quale risultato si potrebbe ottenere. Studio Parolini mette questo servizio a disposizione degli enti e dei clienti interessati basandosi sul quadro normativo di riferimento e prendendo in esame gli indicatori di prodotto e di processo ai fini di una rilevazione ottimale.
Quando serve il restauro conservativo
Il restauro conservativo a Brescia e provincia proposto dallo Studio Parolini si applica, tra l’altro, per gli edifici che vantano una rilevanza storica particolare. L’insieme degli interventi che possono essere eseguiti include il rinnovo, il ripristino e il consolidamento degli elementi costitutivi, oltre all’eliminazione degli elementi estranei e all’introduzione degli impianti e degli elementi accessori che le necessità di utilizzo impongono. Che si parli di restauro conservativo o di risanamento conservativo, il concetto è lo stesso, come pure lo scopo: è cioè la salvaguardia dell’edificio in tutte le sue parti, comprese le finiture di pregio.
Perché c’è bisogno del restauro conservativo
Il risanamento della struttura architettonica e della funzionalità di un edificio si basa su una procedura delicata e complessa, non solo sul piano delle lavorazioni effettivamente necessarie, ma anche sotto il profilo delle procedure burocratiche che occorre rispettare. Gli edifici da restaurare, infatti, sono vincolati dai Piani di Governo del Territorio delle amministrazioni comunali: ciò, come si può intuire, limita i margini di intervento e riduce la libertà d’azione. Il modus operandi dello Studio Parolini, proprio per questo motivo, riserva la massima attenzione all’esecuzione a regola d’arte di tutti gli interventi, nel pieno rispetto del quadro normativo di riferimento a livello nazionale, regionale e comunale. A tal proposito, si segnala il DPR n. 380 del 6 giugno del 2001, che all’articolo 3 identifica gli interventi di ristrutturazione edilizia e quelli di restauro conservativo. È bene specificare, infatti, che restauro conservativo e ristrutturazione sono due cose diverse.
Il restauro conservativo e la ristrutturazione edilizia
Il rispetto degli elementi strutturali, formali e tipologici dell’edificio che è oggetto di restauro è alla base di qualsiasi intervento di risanamento conservativo, il quale deve permettere sempre destinazioni d’uso compatibili. Quando si procede a una ristrutturazione, invece, l’immobile viene alterato nella sua consistenza fisica e nella sua fisionomia originali, il che non può accadere nel caso di un risanamento. Ecco perché le due tipologie di intervento non possono essere confuse.
Quali elementi non possono essere alterati
Gli interventi di restauro conservativo eseguiti dallo Studio Parolini, pertanto, non vanno a modificare gli elementi formali degli immobili che sono oggetto di risanamento, e cioè gli elementi architettonici e la disposizione dei volumi, che configurano l’immagine peculiare dei manufatti e li distinguono in modo inequivocabili. Lo stesso dicasi per gli elementi tipologici, vale a dire i caratteri funzionali e architettonici che permettono la qualificazione degli immobili in funzione delle tipologie edilizie.